Al Museo Ferroviario Ligure – Onlus appartengono numerosi materiali museali ferroviari riconducibili al territorio locale e non solo.
Con alcuni di questi cimeli, raccolti per preservarne l’integrità ed il valore storico, i Soci MFL intendono dar vita ad una caratteristica realizzazione di un “Museo diffuso”.
Il progetto, coadiuvato da una guida digitale, propone la ricollocazione in sito di quei materiali che testimoniano la presenza della ferrovia, mantenendo così viva la memoria storica dei luoghi.
Come prima fase il progetto prevede un intervento nelle aree di tutte le stazioni dismesse sia nel settembre del 2001 che in quelle tolte dall’esercizio ferroviario nel luglio del 2019 (Ospedaletti Ligure, Sanremo, Taggia Arma, Riva Ligure-Santo Stefano, San Lorenzo al Mare, Imperia Porto Maurizio, Imperia Oneglia, Diano Marina ed Andora):
Tanti altri particolari luoghi, meritevoli di più attenzione rispetto ad altri, sono stati individuati anche lungo la pista ciclabile, aree in cui ricollocare materiali e fotografie tali da restituire l’immagine della ferrovia passata.
Pertanto, questo progetto vuole riuscire ad apportare un valore culturale aggiunto all’incantevole realtà paesaggistica del litorale ligure che in questi ultimi anni ha visto la fine di quella strada ferrata realizzata lungo la costa nel 1872.
Particolare veicolo a pedali impiegato agli inizi del 900 per l’ispezione delle linee ferroviarie e per piccoli interventi di manutenzione.
Era capace di trasportare fino a quattro uomini: la coppia incaricata a pedalare prendeva posto sui sellini situati sulla parte anteriore mentre gli altri due sedevano sulla parte posteriore costituita da una panchetta in legno.
La meccanica è di tipo ciclistico con i pignoni fissi, cioè privi del dispositivo a “ruota libera” per cui in discesa non era possibile sfruttare l’inerzia e smettere di pedalare. Di contro questa caratteristica, regolando lo sforzo sui pedali, consentiva di accelerare o rallentare a piacimento il veicolo e persino di procedere a ritroso.
Tale mezzo è anche dotato di freni a nastro, agenti sui due assi; il freno sull’asse anteriore era comandato dal posto anteriore sinistro, l’altro dall’uomo seduto al posto posteriore destro. Questa disposizione degli uomini a bordo porta ad ipotizzare che il veicolo venisse considerato bidirezionale anche se la leggerezza della struttura consentiva di girare manualmente il veicolo.
Dati tecniciAnno di costruzione Primi 900
Realizzato da Ferrovie dello Stato
Lunghezza totale 1500 mm
Passo 1200 mm
Diametro ruote 450 mm
Rodiggio 2
Freno meccanico a nastro
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